Ieri sera, nel dopo cena da Lei, disteso sul divano mi guardo beato, spaparanzato, la diretta da piazza del Duomo. L'entusiasmo in me si traduce in contentezza del cuore, della mente e pure del cazzo.
Sorrido e mentre guardo la piazza festante mi alliscio il bastone, accarezzando il pezzo di carne viva e dura sotto la tela morbida della tuta ginnica. Lei ha molto da farsi perdonare in questo periodo. Quale migliore occasione?
Incuriosita, vede la mia eccitazione che cresce, si inginocchia e bacia la mano che stringe il pacco, prende in bocca le dita e le sugge, tutte, una a una.
Poi scosta dolcemente la mia e infila la sua al di sotto della tuta, cavandone fuori, ben stretta, la preda catturata. Mi sembra un'incantatrice di serpenti. Se la guarda e gli da' un paio di scosse, giusto per saggiare il grado di eccitamento, strappandomi i primi gemiti. E' fiera del suo trofeo.
Fiera e... mi mancano le parole, perciò lascio dire all'immagine:
Inizia a succhiarlo, sempre più golosamente avida. Lascio fare, aspettando che salga sul palco il candidato migliore, anzi, il vincitore. Nel frattempo me la godo.
Però quando arriva il nuovo sindaco eletto della città un tempo da bere (but almost bitter for me), interrompe il magno gaudio e si riposiziona sulla poltroncina. Bene, ascoltiamo qualche minuto il gentiluomo, emozionato, ma deciso. Sperèm. L'uccello però mi tira troppo ormai, perciò mi alzo e glielo rimetto in bocca.
Lo lecca come fosse un delizioso gelato, dedicandosi alla cappella turgida, che succhia ingorda. Dal basso cerca i miei occhi mentre sbatacchia sulle labbra protese il mio sesso glorioso. Mostrandomi la lingua maliziosa, se lo passa più volte sul viso prima di infilarselo ancora in bocca. Tutto, quanto ce n'è, fino alla palle, fino in gola. L'assecondo, con parole (succhia troia, succhia, amore mio...) e azioni: prendendola per i capelli, spingo la sua testa tra le mie cosce frementi, la tengo ferma e le scopo la bocca con forza. Fino a farle perdere il respiro.
Una boccata d'aria basta, poi ricomincia a farsi chiavare la bocca, accarezzandomi il culo, spingendolo a sè per imprimere il ritmo voluto alla pompa. Mentre si ingozza, dietro di me fa scivolare un dito, carezzevole e deciso, lungo tutto il solco.
Stenditi ancora, mi dice, spogliandomi completamente. Ho una richiesta, le dico, voglio che mi lecchi le palle, sono durissime, piene... sai che mi fa impazzire, quasi come quando...
Ti lecco il culo? Sì, rispondo, in un gemito di piacere al solo pensiero.
Mi apre le gambe: succhia, lecca, bacia dappertutto. Quando mi fa voltare e sento la sua lingua guizzare dentro di me, la sua lingua che mi scopa, inizio a non voler capire più nulla. Con gli occhi chiusi mi godo il paradiso in terra, abbandonandomi.
Dopo avermi così bagnato con la sua bocca, Lei non si accontenta, forse ho anch'io qualcosa da farmi perdonare: lentamente mi penetra con un dito, affondandolo tutto. Succhiandomi l'uccello, altrettanto impietosamente mi sbatte. Le godo in gola, incollato al suo dito che mi impala, fin quasi a soffocarla col mio seme.
Poi, più tardi, sul lettone, verrà il suo turno. Come da foto. Ah, che bella foto...
27 commenti:
complimentoni..l'hai ammaestrata bene bene!!!
... sporcaccione ...
in tele parlava il sindaco ed a casa cantava il ministro!!
si' gruoss'!!
;-)
Diosanto sempre alle altre succedono ste cose; Bel " pisellone " Complimenti!!
Ma cazzo tu hai esagerato a mille! Però preferisco chi festeggia scopando piuttosto che chi urla i solito slogan casereccio in piazza
ti leggo stasera animale. :**
Pisolaccio, lascia stare, che è già bella ammaestrata di suo. Ma a me non dispiace, anzi. :)
Ps: io lo manderei alle pari opportunità, son così carucci i cerbiattini...
Fabrax: ma perché sei così cattivona? Dai che è stato un bel modo per festeggiare un giornata alla riscossa.
Monica, ringrazio sentitamente, anche da parte sua, che si scappella deferente. :))
Ma perché dici "alle altre"? Diamoci da fare...
Inneres: esagerato dici? Io farei sempre festa così. A dir la verità pure lontano da elezioni. :)
E lascia sfogare i ragazzi, per una volta che gli si va in culo al nanetto (che non è Pisolo naturalmente).
Sai l'ombrello di Cipputi... stavolta tocca a loro, in primis alla stizzosetta calunniatrice. Per la Santamadechè invece ci vorrebbe un ombrellone da spiaggia.
Deuzzz: roarrrrrrrr...
Che piattino sei, il bello è che con te non c'è limite.
bacione sulla pelle, tutta.
Per Pisolo: tutto bene?
si mia deuccia..io sò come l' erba cattiva!!!
Ah be', annamo proprio bene, annamo... Deuccia mia dice er nanetto infestante. Sei 'na gramigna, Pisolo. :)
Deuzz, pure se se mette sopra a uno scatolone, nun ie dà retta: ce l'ha proporzionato. :))
ma te che ne vuoi sapè?
certo proporzionato.. se sò alto 80cm...vedi un pò te..che ce fai? devi usà le pinzette delle ciglia!!! ce l' hai?!!
Nun me pare, pe' e ciia de solito uso er tosaerba.
ragazzi tutti romani sete?
Centurioniiiiiiiiiiiiii spoiatemeli sti due e mettemelidavanti vojio vede' come se presentano!
Carlos voglio il tuo culo!
Deuzzz: con una fettina di limone?
nu nudo e crudo!
come ha deciso di farsi perdonare col sesso?
Perchè siete in crisi?
leggo e penso.."Come fate..io mi vergogno...pure della mia ombra..."
Seta: nella maniera che ho descritto. Avevamo litigato e poi per un paio di giorni non ci siamo visti. Però no, non siamo in crisi.
Poi ieri sera l'ho riperdonata, dappertutto. :)
Simo: vergogna di cosa? E' poi semmai è l'ombra che a volte si vergogna di noi.
mi vergogno Carlos...di tutto...del mio corpo...del Suo sguardo...
Ma perché vergognarsi del proprio corpo? E non preoccuparti dell'ombra: a volte si vergogna lei di noi, ma capita pure il contrario. :)
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