martedì 14 settembre 2010

Federico e Barbabianca

Nicola ne era così intimo da chiamarlo
ancora alla vecchia maniera, all'italiana.
Federico Nietzsche.
Le sue parole erano fari
nella nebbia del barboso pensiero liberale
e Nicola le scandiva come fossero
i sacri versi di un oracolo.

S'impigliavano nella mia mente bacata
quelle parole
e mi distoglievano dal pensiero dominante
della bella dai lunghi capelli
che giorno dopo giorno si avvicinava
a me sempre di più.

Di Nietzsche si sa che morì folle.
Come i titani,
dalla cui razza di costruttori di torri discendo,
aveva osato la scalata verso il divino,
per scalzarlo e scaraventarlo giù dall'empireo.

Per questo divenne così pazzo
da baciare in lacrime un cavallo
in piazza Carignano?
Può darsi, in fondo il nostro buon Dio
sa essere ben più subdolo e vendicativo
del vecchio Zeus,
che ricorse invece alla sua più nobile arma
per annichilire la razza dei giganti.

Dio è morto osò proferire il filosofo tedesco.
Mal gliene incolse.

Nietzsche è morto
e anche Nicola è morto,
Dio invece pare che se la cavi ancora bene,
almeno apparentemente.

Barbabianca si è pure adeguato
a questi tempi un po' materialisti,
tanto da permettere a San Pietro,
suo portinaio in quel del Paradiso,
di fare pubblicità a una nota marca di caffè.
Sparando cazzate in compagnia
di Bonolis e Laurenti.

Comunque non è più in forma
come nei secoli dei secoli passati
il buon Barba.

Non lo si sente più tuonare
come una volta:
Ah l'avete fatta grossa!
Io sono un Dio geloso e
pure piuttosto permaloso,
ora vi affogo tutti!

E anche:
Brutti maialoni sodomiti,
vi brucio col fuoco,

e tu Lot non fare il furbo
se no ti trasformo in una statua di sale!

Che sia un po' stanco?
Il tizio che tanto gli somiglia,
il dio mortale dei cubani,
tanto bene non sta.

Forse Barba,
e intendo dire quello che vive e regna
nei secoli dei secoli,
ha deciso di adottare un profilo più defilato,
delegando le sue prerogative alle Madonnine piangenti,
a santi stravaganti come quello da Pietralcina,
a una pretessa con le scarpine rosse
che parla come le Sturmtruppen.

E' diventato meno accentratore,
più democratico, o c'è dell'altro?
Magari pure lui, l'essere supremo,
tanto bene non sta.

Forse un male incurabile lo attanaglia
e si dibatte in agonia
per le ferite, ormai incancrenite,
infertegli da Galileo, Darwin, Nietzsche?

Non vedrò mai la morte di Dio,
ché per quelli come lui
le agonie possono durare anche secoli.

Lo ripeto,
che stia tanto bene a me non pare,
però mi dovrò rassegnare,
purtroppo mi sopravviverà.

Non godrò dei suoi ultimi rantoli.




Note: La maiuscola di Dio è dovuta, in quanto nome proprio di persona, o quasi.

1 commento:

carlos ha detto...

Povero post, senza sesso e... senza commenti! Devo provvedere da solo. Forse è una forma di masturbazione anche questa.