domenica 3 giugno 2012

L'esotico

Aspasia. Il fidanzato a casa, tu in vacanza. Vacanza-studio, ok, vabbè. Incontri uno, lì come te a imparar la lingua: è esotico, ma imbranato con le ragazze d'Occidente, che accidente. E' pure gentile però, sorridente, e un po' ti corteggia, roba d'altri tempi.

Il tuo fidanzato è rimasto nella città universitaria, vi conoscevate dalle medie, al liceo vi siete messi assieme. Che coppia. Alternativa. Nella misura in cui. Aliena ad ogni compromesso.  Ahi, lo stress. Non si fara la mess. Finirà tutto al. Uh yeah.

Con l'esotico è il momento dei saluti. Non te l'ha chiesta, non se l'è sentita: fifa gialla. Però al momento del commiato, all'ombra di un grande all'albero, in mezzo a un prato verde, un po' di coraggio lo trova. Azzarda un bacio. Un addio da riportare alla casa lontana lontana. Un'addio come cartolina. Da non mostrare alla sua ragazza, esotica anch'essa, lontana.

E' uno nervosetto il tuo fidanzato, e poi sente che qualcosa gli fugge di mano. Tu. Gli hai anche raccontato dell'esotico per telefono, di questa stramba amicizia che si è venuta a creare. Ma ora dovrai raccontargli anche del commiato. Dovrai? Sì, racconterai quel suo bacio. Maldestro. Ha premuto con forze le labbra sulle tue, trovando il coraggio, ma non lo stile. Però dovrai raccontare anche il resto al tuo ritorno. Dovrai?

Ciò che io so da te, la prima confidenza scaduta, non sembra, ma è la prima ambiguità.  Ridi al maldestro bacio esotico: se davvero avevi una cosa bella era il tuo modo di sorridere. Al tuo fidanzato racconterai che non hai potuto far altro. In fondo eravate una coppia così alternativa. Moderna, oh yeah.

Insegni all'esotico come si bacia. Ti pare il minimo, corpo d'un sacripante. Sei sempre stata così sensibile nei confronti degli inadatti. Le labbra morbide si sfiorano, inusitata la sua lingua riceve in visita la tua. Un bacio che è un'expertise. Yeah, yeah. Che poi il resto chissà.

Finisce la vacanza-studio: quando torni a casa ritrovi un fidanzato macerato, già morbosetto di suo. Forse non avevi ancora deciso se e cosa raccontare. Lui ha il ghigno, provoca, domanda mellifluo (miele che è fiele). Si mostra accondiscente e comprensivo. Sempre più alternativo, moderno. Oh yessss.

Non sa a cosa va incontro, il fidanzatino dai tempi del liceo. Tanti anni assieme e ancora non ti ha capito. Capita. Posso ben dirlo. Gli racconti ciò che sappiamo, niente di più. Restituendo ferite. Dentro di te ricordi di quando lui ti propose una volta, in discoteca, di scambiarti con la troiona di un un suo amico, una mulatta. Loro erano d'accordo, pare, ma rifiutasti. Sdegnata. E non dimenticasti.

Ti incalza il tuo fidanzato, fa ancora il moderno, ma attenta! Ha un brutto ghigno sulla faccia, sembra un sorriso, ma è intinto di sarcasmo. Mostra di avere incassato bene e ti provoca: potevi anche portartelo a letto se ti faceva piacere, è un concetto così arcaico la fedeltà, una sovrastruttura decadente. Prosegue ghignante: invitalo qui da noi l'esotico, non sono mica geloso. Potremmo farlo in tre. Finalmente. Sarebbe così divertente. Divertente, oh yeahhh.

L'esotico manda saluti via etere, non ha dimenticato il bacio, vorrebbe, chissà, ancora. Ne rendi partecipe il tuo fidanzato, la sfida sanguinosa può ora avere inizio.  Perché di sfida si tratta, o no? Non lo sapevi? La decisione è presto presa, l'esotico riceve un cortese invito a comparire al cospetto della coppia moderna. Lo aspetta un soppalco nella camera degli sfidanti.

Ospitalità è una cena italiana, vino rosso, frizzi e lazzi. Si beve e si fuma nel dopocena, a volontà. Quando la notte cala con la sua coltre pesante, l'esotico pensa di aver meritato il riposo, ma l'atmosfera resta elettrica, seppur mascherata di sorrisi e gentilezze reciproche. Ma l'esotico non se ne dà conto, forse viene da Marte. O forse un pensierino, chissà, pure lui ce l'aveva fatto.

Però conosce i doveri di chi riceve ospitalità. Per educazione sa che a una certa ora è bene accomiatarsi. Raggiunge il giaciglio sul soppalco e vorrebbe chiudere gli occhi al sonno. Dormire, sognare forse. Oh sì.

Un diaframma lo separa dai fidanzati alternativi, non vede né percepisce lo scoccare dei loro sguardi reciproci, le parole sommesse, senza ritorno, gli occhi che si sfidano nell'ora fatale. Senti i passi di Lei che fanno scricchiolare la scaletta del soppalco. Chissà il suo cuoricino esotico. E i pensieri convulsi un po' annebbiati. Sa che non può fare finta di dormire.

Tu lo raggiungesti su quel soppalco. E fosti dolce a spiegargli la tresca che si preparava. Ora poteva davvero averti, ma non da solo. Accettò, l'esotico: libidine, voglia di stranezze o buona educazione che fosse. Un'altra cartolina: per lui gli esotici eravate voi.

Non mancò di baldanza quel tuo fidanzato d'allora, Aspasia. Vi ritrovaste in tre su quel giaciglio. La notte era fuori e dentro di voi. Ma l'accordo era ormai stipulato, indietro non si torna. Solo c'è da decidere le varie competenze, le sfere d'influenza, mentre quattro mani carezzano frementi il tuo corpo. Senti le labbra ardenti dei due amanti sui tuoi capezzoli, sul collo, tra le cosce a suggere la linfa tua.  E quelle mani dappertutto. Ne godi, credo. Yeahhh.



Il corpo di una donna. Offre molteplici possibilità di godimento il corpo di una donna. Immagino le tue lunghe mani che stringono, carezzevoli, i due membri eretti, li soppesano, valutano. La testa poi si china e la bocca li accoglie, lecca e succhia in alternanza. Rendendoli irresistibili, senza sospetto.

Con i cazzi si sa come va a finire se li stuzzichi. Fosse uno, ma sono due stavolta. Urge prendere provvedimenti, Aspasia. Hai valutato e soppesato i termini della questione. La scelta è quasi automatica: uno ben lo conoscevi, quello dell'esotico invece è consono alla razza sua, l'ideale per le vie meno battute, per i pertugi più celati e stretti.

Presto fatto: ti issi sul fidanzato disteso. Ma non del tutto disteso: ti appropri di ciò che resta ritto, non fai fatica a farlo entrare in quel tuo crepaccio che cola umori incandescenti. Inglobi l'uomo. Tutto dentro, non se ne deve perdere niente. Sali e scendi, e ogni discesa è un passo verso gli inferi. Per dirla senza virgolettare, hai messo il diavolo nel ninferno. E' il posto suo, si sa.

Mentre godi del ben noto cazzo, l'esotico succhia avido i tuoi seni, come piace a te. E ora di premiarlo, senza paura viste le accettabili dimensioni. Ti appiattisci sul moroso, tenendo sollevate le invitte terga. E' un invito che l'esotico non può rifiutare.

Ti incula, penetrandoti a fondo, fin dove può.  Un sottile diaframma separa i due cazzi dentro di te. Pochi millimetri il sottile diaframma, uh yeahhh. Lì sente lei, e li sentono loro due i rispettivi cazzi che quasi si toccano, si fregano l'un con l'altro. Tragica e infuocata sarabanda.

Ora, dal basso verso l'alto, il fidanzato spinge e sbatte forte, con furore, rabbia si direbbe. Anche l'esotico non è da meno, rannicchiato alle tue terga, usa il tuo culo meglio che può. Ha un cazzetto, ma è ben educato, risponde al ritmo ossessivo mentre con le mani artiglia le tue chiappozze, non s'ha da perdere il minimo contatto. Anche lui sbatte, sfregando il suo coso al membro legittimo. Non fosse per la sottile membrana farebbero scintille.

Hai goduto, Aspasia? Credo di sì, tutto sommato. E pure loro, l'esotico e il fidanzato, nei rispettivi anfratti sono giunti a simultanea conclusione. Di ciò che ne conseguì, di ogni amarezza futura, taccio. Io anche, seppure con distacco, me la godo. E prima di andarmene al mare, ti lascio, come dedica postuma, il seme del mio ricordo.
     
   

10 commenti:

Milk ha detto...

Divino. Io pensavo che sarebbero stati così moderni da farsi entrambi l'esotico, pensa te. Ma la membrana sottile e i cazzi che quasi fanno scintille mi hanno ampiamente ripagato della pur lieve delusione. :-)

** Sara ** ha detto...

Lungo ma l'ho letto tutto d'un fiato. Prima o poi devo provarla una doppia interazione. M'incuriosisce.
Ciao :-)

carlos ha detto...

Mi dispiace di averti almeno in parte deluso, Milk, ma poi non sono così sicuro che mi abbia raccontato tutto tutto. :))

carlos ha detto...

Ciao Sara, davvero mai provato la doppia... interazione?
Neppurei io sai, e però curioso tanto, ma la mia amica dolceamara nicchia.
:))

D. ha detto...

Molto molto eccitante... due... tre... e non capire più nulla sentendosi semplicemete in Paradiso.. credo sia una esperienza unica per ogni donna...

carlos ha detto...

E perché non quattro o cinque, Desirè? E se abbiamo fatto trenta, facciamo anche trentuno. Io sono per l'orgia universale, per l'inscindibile unione del principio maschile e di quello femminile, per l'orgasmo cosmico...

pisolo973 ha detto...

bella storia intrigante...
ciao ciao

carlos ha detto...

Pisolaccio, ti sarai toccato...

Anonimo ha detto...

Ti leggo, talvolta. Ed ammiro, soprattutto, la tua divina prosa. Vi trovo talvolta certe linguistiche raffinatezze... mi sao post di un poco primo Novecento, nevvero? Più che una spada, una penna, moderna tastiera che canta. Uh yeah.

Un'ammiratrice

Anonimo ha detto...

Errata corrige
... Questo post mi sa di un poco primo Novecento, nevvero?
Un'ammiratrice