venerdì 29 giugno 2012

Lo sconosciuto

Ma il mio indirizzo è "Via del sopracciglio destro"...
(F. De Gregori, Chissà dove sei, 1974)


La Signora si spazzola i pensieri mentre guarda dal balcone il mare vicino e il cielo lontano. Nessun vento nei capelli, neppure una brezzolina leggera, sincera. Non distingue l'orizzonte, il vapore acqueo unisce il mondo liquido di sopra con quello di sotto. L'aria è liquida, ma calda e appiccicosa. Come i pensieri della Signora.


***

Lo Sconosciuto è un folle che sobbalza a ogni buca dello sterrato. Le stampelle incastrate nel sedile affianco, guida. Dal gambaletto di gesso sbrecciato fuoriescono ben più delle cinque dita regolamentari, metà piede si è ormai liberato. Pensa di essere diretto verso la libertà, sopporta il sopportabile, l'importante è non aver incontrato un blocco dei pulotti, sullo sterrato ormai è salvo.


***

L'aria è ferma, cocente, impietosa, leggermente sapida. Anche il mare sotto è immobile, senza increspature. Una goccia di sudore discende dalla fronte della Signora, scivola sul collo, si fa rivolo trovando porto sicuro nell'ansa dei seni. Si sente umida anche tra le cosce, umida e scivolosa, le mutandine zuppe. Insinua una mano tra le pieghe del pareo, e sotto il tanga, a sentirsi dove più è liquida. La figa come l'anima. Un polpastrello l'avverte che è bagnata di dentro non meno che di fuori. Bagnata e incandescente. Dov'è tuo marito, Signora?

***

Ha parcheggiato con rumore di ferraglia al limitare della macchia, di fronte allo stagno secco. Prima le stampelle fuori, poi con cautela lo Sconosciuto fuorisce dal catorcio, si issa in piedi e respira l'aria di mare, finalmente. Decide di evitare la scorciatoia che immette in spiaggia e sceglie di costeggiare lo stagno scomparso, dove la sabbia è più compatta. Alza lo sguardo sulla spiaggia, in quel tratto intrisa di turisti che si lasciano cuocere a fuoco lento dal sole giaguaro. Oltre gli ombrelloni variopinti cerca il mare, salvezza agognata. Non si stupisce della sua terrificante immobilità, né dell'indeterminatezza dell'orizzonte, celato da una cortina di vapori. Procede, a labbra serrate, verso il mare, aspirandone col naso l'effluvio salato. Lo considera balsamo fine.

***

La Signora ha schiuso le labbra, morirebbe per un cubetto di ghiaccio tra le cosce, per una mano d'uomo che non chiede, prende. Si domanda se non sia il caso di masturbarsi, di prendersi il piacere e placare il fuoco che le brucia dentro. Il marito è assente, lo sarebbe anche se ci fosse: sarà a bordo piscina che ciuccia una bibita con la cannuccia, mentre con la coda dell'occhio sbircia i culi delle turiste e le tette delle cameriere, ma anche le tette delle turiste e i culi delle cameriere. Questo la Signora non lo sa, lo sente, come lo vedesse. Il mare sotto è una cartolina dalla Polinesia, decide di raggiungerlo, sarà il Mediterraneo ad accoglierla nel suo liquido abbraccio, placandone l'arsura.

***

Raggiunta la battigia, lo Sconosciuto si avvia verso destra con passi d'airone fuor d'acqua, ogni passo avanti è uno strappo alla gamba resa più pesante dal gesso. Fatica sì, ma non c'è dolore, nessuna corona di spine sulla fronte imperlata, lui che è di legno di ginepro e non suda manco a morire. Non è neppure un santo a piedi nudi e se qualche bagnante distratto gli serra la strada volentieri gli darebbe di stampella. Ma il cammino è ancora lungo, e se vuole trovare la beatitudine nella solitudine deve procedere oltre il grumo di turisti che si affolla nel tratto dinnanzi al parcheggio. Tutti lì stanno, poi li senti che si lamentano che sembra Rimini. Basta serrare le labbra e andare avanti, non una stilla di splendore, una goccia di sudore, vada sprecata.

***

Si lascia alle spalle il villaggio-vacanze-tutto-compreso la Signora, e la piscina, con annesso marito, che per oggi, ha dichiarato, non si muoverà di lì. Dice che è stanco, che passa tutto l'anno a laurà, a tirare la carretta, che ha bisogno di riposo. Il mare è fantastico, non un'increspatura a turbare il quadro idilliaco, se non quella nebbiolina in fondo. Solo che per raggiungerlo tocca fare lo slalom tra i bambini che fanno grandi e inutili buchi nella sabbia, e ombrelloni, sediette e lettini, schivando, se possibile, palloni da calcio e palline scagliate a 200 all'ora da fanatici muniti di racchettoni. L'acqua poi è una piccola delusione, l'avverte tiepida, sembra ristagnare: non manca il torsolo di mela che galleggia e un paio di bicchieri di plastica immobili a mezz'acqua. Quasi in riva l'acqua fa le bolle, e neppure un'ondina vaga. Troppa gente, sospira la signora, non è l'Eden selvaggio che si aspettava, giunge a pensare che quell'ammasso di umanità vociante, risplendente di creme solari  sono forse le stesse persone anonime che incontra, solo un più vestite, al mercato, per strada o a lavoro, in-città. Vorrebbe uscire da quel magma, o la sua arsura non sarà placata. Si avvia verso sinistra la Signora in esplorazione, ormai decisa ad osare, le infradito fanno cic cioc quando pestano il velo d'acqua ferma.

***

Passo dopo passo, con pazienza d'airone zoppo, la meta non sembra così lontana. Si è già molto diradata la calca iniziale, ma oltre le rocce in fondo sa che troverà il paradiso che cerca. Ora non c'è più nessuno che incrocia il suo incedere da evaso che si trascina una palla di ferro: il piede offeso, costretto nel gesso. Lo Sconosciuto scaccia pensieri che vengono dall'anima, sanno d'inferno in terra, lutto, amore incompito e dilaniato, spirito umiliato e solo, ma non vinto, secoli di immobilità imposta. Serra le labbra e procede ancora, fino al paradiso, oltre quelle ultime rocce rosse.


***

Un canale largo una decina di metri le sbarra il cammino, sfociando in mare. Basta un fiumiciattolo a mandare a gambe all'aria i propositi bellicosi della Signora? In altre occasioni magari, ma quello è un giorno sognante, l'esplorazione continua, via dalla pazza folla, avanti con l'avventura in quella terra selvaggia. Imbocca il sentierino che costeggia il canale e in breve raggiunge il ponte di legno che porta all'altra riva. Guarda oltre e si avvede che non è un fiumiciattolo, ma un braccio di stagno che si getta in mare, stagno adibito a peschiera dagli aborigeni del luogo, gli autoctoni, conosciuti finora solo in camicia bianca da cameriere. Bei ragazzetti, qualcuno almeno, perché no, ma che accento buffo, tutto calcato sulle consonanti, pronunciate come fossero scoppi di petardo, scoppi ritardati. Cic cioc, la Signora calpesta qualche formicuzza e si imbeve del profumo dalla macchia. Da nord si è aperto uno spiraglio, la raggiunge qualche refolo inebriante, ma stento. Si sente ancora tra le cosce inebriata.

***

Lo Sconosciuto è ormai nel suo angolo di Paradiso. Posa gli arti artificiali su una roccia di porfido a pochi metri dall'acqua. Si guarda ancora attorno, nessuno è più in vista. Alle sue spalle una collana di deliziose calette intervallate da rocce d'ogni forma, scolpite dalla natura (c'è anche chi la chiama Dio, ma secondo me è femmina). Di fronte a sé si allunga un tratto di sabbia bianchissima che brilla al sole, lambita mollemente dalla risacca. Il mare fa da estrema barriera alla natura selvaggia delle colline retrostanti, che appaiono riarse, esauste, ma solo pochi mesi fa erano un trionfo di colori, profumi e fiori. Disserra le labbra e schiude gli occhi al mondo, come stesse nascendo allora, come tutto fosse nuovo, creato in quell'istante l'increato. Si spoglia di tutto, tranne che del gambaletto che lo teneva prigioniero: gambaletto poi lo è diventato a furia di strapparne ostie fibbrose, in principio giungeva a mezza coscia. Lo sconosciuto annusa il mare a pieni polmoni, lo beve nelle sue trasparenze, sa che lo accoglierà come un figlio perduto. Si avvicina a tentoni, poggiando con cautela sul vello sabbioso il piede gessato, fino a inzupparlo a pelo d'acqua. Le dita costrette del folle fanno cic cioc.

***

E cic cioc fanno le infradito della Signora, che ormai non ha più freni ed è decisa a seguire la direzione di quei refoli rinfrescanti, inebrianti. Porge loro il viso, il petto lievemente ansante, la figa che sente sempre più umida d'umori mescolati al sudore. Desidera. Cosa bene non lo sa, o forse lo sa fin troppo. Lungo la riva del mare non c'è più nessuno, come d'incanto. Il mare ora invita, ma gli resiste, si mette come obiettivo le prossime rocce, ma poi scopre una nuova caletta e va avanti. Finché di lontano scorge uno sconosciuto in riva al mare, che si muove in maniera bizzarra. E per di più sembrerebbe tutto nudo, in aggiunta ha una gamba che sembra molto più grossa dell'altra. Zoppica lo Sconosciuto fino all'asciugamano disteso, cava fuori dallo zainetto un paio di grosse forbici affilate. Ce ne sarebbe abbastanza per fare marcia indietro, cara Signora.


***

Lo Sconosciuto degna di uno sguardo il piede appena liberato, il cui pallore contrasta con la tonalità ambrata del resto del suo corpo. Ora è davvero completamente a nudo, in mano un grosso joint di canapa che aspira con discreta voluttà. Non ripensa a nulla: in quel posto, in quel momento non esiste ne passato né futuro, solo quell'istante. Quella scintilla di Tempo con la maiuscola. L'eternità in un attimo, chi l'ha provata sa cosa voglio dire. E' sul limine tra i due universi, tra terra e acqua, che si guarda attorno con lentezza e studio, socchiudendo un po' gli occhi mentre guarda verso sud, dove sfumano i contorni, le lunghe ciglia nere a proteggere gli occhi da bandito dai riflessi del solleone. Scorge ora la turista solitaria, ancora distante, che ancheggiando procede nella sua direzione. Per reazione si morde lievemente un labbro, ma decide di fregarsene, non andrà a rivestirsi in ossequio alla comune decenza, sarà semmai il mare a coprire la sua eresia, a proteggere lo Sconosciuto temerario e orgoglioso.

***

Ha un attimo di titubanza la Signora, ma è il basso ventre con i suoi fremiti a dettarle la strada. Si cautela  contro l'impeto dei sensi, rallentando il passo, chinandosi a cogliere qualche ormai rara conchiglietta. Per darsi un tono: è una Signora. Ormai a poche decine di metri, cinquanta forse, non di più, osserva i movimenti dello Sconosciuto che entra in mare con lentezza, sinuoso con zoppìo. Lo trova molto bello, in quella gloria di natura da sfinimento non fa contrasto. Un sospiro la sorprende come un refolo improvviso tra i capelli, l'aria salsa discende impetuosa nei polmoni, con pienezza nutre ogni suoi tessuto, ridona vigore, infonde strano coraggio, finora mai provato. O è la follia contagiosa dello Sconosciuto?

***

Lui solleva un sopracciglio, quello sinistro, la scruta mentre lei finge di interessarsi a quelle minuscole conchigliette. (Lasciatele stare, sono gli ultimi doni di un mare impoverito, e sono per tutti). Soppesa la donna in arrivo, ne intuisce il respiro più intimo, la sua umida natura. Solo per un istante, è più che abbastanza. Si rivolta verso la gran distesa d'acqua, riempe d'aria i polmoni, sentendo con piacere il dilatarsi del torace, fa un passo ancora, l'acqua è ormai alle ginocchia. Poi il balzo feroce, disumano, che strappa anche il piede pallido e offeso dal fondo del mare. Questa cosa è ancora dolorosa, ma dura un momento solo, non è niente in confronto al patimento che ha dovuto subire. Ora l'abbandono ha un senso, tutto in quel tuffo con cui si immerge totalmente nell'elemento liquido. Ciao ciao dolore: l'acqua che lo avvolge lava via ogni umiliazione patita, dona la leggerezza perduta ad ogni membra. Lo Sconosciuto riemerge dopo pochi metri, un altro respiro e un nuovo tuffo ancora. E poi ancora uno, e poi un altro, a polmoni pieni. Si sente pesce. Con l'acqua al mento, la bocca fuori (in the while crocodile), si volta verso la spiaggia e la vede ferma di fronte a lui, la Signora, con in mano una presa di conchigliette, il cuore in tumulto, ansante, dannatamente tentato. E non solo quello.

 ***

Con lentezza lo Sconosciuto si avvia ad uscire. Si sente nuovo, ma è solo una piacevolissima sensazione, è quanto basta. La Signora, immobile sulla riva come una vittima sacrificale, lo aspetta con la bocca socchiusa, non gli stacca gli occhi di dosso, ha perduto ogni ritegno? O pensa di ritrovarsi nel giardino dell'Eden, dove tutto è permesso? O quasi.

***

Baciato dal sole, lo Sconosciuto si ferma davanti a lei, sgocciolante: il maggior rivolo è quello che sceglie la via della virilità per tornare al mare. La Signora ha ancora la bocca semiaperta, trae quell'ossigeno che le fa sobbalzare lievemente i seni tumidi. O sarà il cuore, in qualche punto là sotto. Lui si aspetta che possa parlare, dire qualcosa che spezzi l'incantamento. Così sporge le labbra, quelle labbra rosa e viola, ma non è un invito a scoccare baci, un vezzo da seduttore. Poggia invece l'indice sollevato sulle labbra, fino a toccarsi la punta del naso. Gli occhi hanno un guizzo da predone gentile.

***

Gli occhi della Signora trovano ristoro, calano rapaci sul membro grondante dello Sconosciuto e non si staccano di lì. Manco fosse il piffero magico. Lui anticipa i pensieri di lei, prendendole una mano, la guida ad appropriarsi del suo fallo: percorso da un fremito al contatto, si innalza in gloria di un dio ebbro, in piena e immediata erezione. La cappella, rossa, accesa, è puntata verso il cielo come un monito: sono ancora qui, non mi spezzo mai, non mi piegherete mai. Ciò che conta è solo il qui e ora.

***
Guidata dal cazzo stretto in mano, come presa all'amo la Signora segue lo Sconosciuto, che camminando a ritroso, la conduce dove l'acqua è più alta, fino a quando sono solo le teste ad emergere. Tutto accade sotto il livello dell'azzurro più intenso. Le gambe di lei cingono i fianchi di lui, il costumino scostato di lato permette al cazzo risoluto di sprofondare interamente, riempedola a fondo, come non mai. I movimenti sono al principio dolci, ritmati dallo stesso movimento del mare. Poi un bacio di lingue salate, assetate, suggella una più completa compenetrazione dei corpi. Lo Sconosciuto sente la lingua di lei farsi gelata all'improvviso, come se la linfa vitale si concentrasse ormai in unico punto. Allora aumenta la cadenza dei colpi in quell'unica direzione, cioc cioc, mentre con le mani rapaci sui fianchi la tiene avvinta a sé, cic cioc, cic cioc, finché non raggiunge un ritmo indiavolato, quasi insostenibile. Ma ogni colpo inferto è accolto come una benedizione. Non dura molto, l'orgasmo li squassa uno dopo l'altra, mentre lei morde a sangue il collo dello Sconosciuto. Poi esausti si staccano, fianco a fianco, senza più toccarsi raggiungono la riva, toccano terra.

***

E' giunto l'attimo della consapevolezza per la Signora, era ora. Senza rimorso si accorge che il sole è ormai alto, e soprattutto che ha un marito che forse non è più a bordo piscina, ma la sta cercando, si domanda dove si sia cacciata,  non la trova.  Lo Sconosciuto abbozza un mezzo sorriso avvertito, mentre lei per tutta risposta allunga ancora una volta la mano a riprendersi quell'uccello d'uomo, forse per un saluto, una subitanea nostalgia, chissà. Il sorriso di lui è ora un bagliore completo, blocca al polso la signora, allontanando la mano predatoria. Stupore sul viso di lei, che domanda senza parole: Tu, chi sei? Ti ritroverò? Parla lui, lo Sconosciuto: Nei prossimi millenni potrai ritrovarmi ancora qui. Forse.

*****


 Giulio Romano, quasi 3.000 anni più tardi,
rappresenta l'immane disastro della stirpe di giganti
negli affreschi di palazzo Te, a Mantova.

Perché queste cose sono sempre.
E io sono ancora qua.


***

Avvertenza: ciò che ho rappresentato finora sul mio blog è stato narrato in prima persona, il che significa che gli accadementi erano tratti dalla realtà della vita mia. Nuda e pura: giacché tutto è puro per i puri. E' l'aspetto che ho sempre prediletto in questo contesto. Qua siamo invece alla terza persona, chi legge ne tenga conto. 



38 commenti:

Milk ha detto...

Prima persona o terza, a me pare di una gran bellezza. Sembra di vederli, quei corpi desideranti, sembra di poterli sfiorare per un attimo e poter vivere il loro stesso desiderio.

** Sara ** ha detto...

Devo prtender ferie per leggerlo tutto! Sarà un piacere del week-end.. :-)

carlos ha detto...

Juanito, lo siento mucho, per la prima volta devo censurare qualcuno, per ovvi motivi. :)

carlos ha detto...

Milk, trattando di fantasia, tutto è permesso... :)

Sara, e sì, stavolta mi sono dilungato parecchio, sarà una faticaccia... :)

Estrella_Marina ha detto...

Bello. Io poi, ho il debole per gli sconosciuti..:-)

Anonimo ha detto...

aahh OK tranquillo!



però voglio vedere se la prossima volta censurerai qualche bella donzella...invece che un maschio libidinoso come il sottoscritto.
;-)
SCHERZO.

carlos ha detto...

Estrella: ah sì?
;)

carlos ha detto...

Anonimo p(at)onzese: eh be'.
:)

Estrella_Marina ha detto...

Essì. E' il mio sogno erotico più frequente, quello di avere a che fare molto da vicino con un uomo mai visto né conosciuto...:-))

Anonimo ha detto...

non sono anonimo...
Juanito.

S. ha detto...

Mah!

Anonimo ha detto...

allora devi dirlo a certa "Meg", non meglio identificata, che sentenzia e proclama urbi et orbi che la donna trasgressiva non esiste, e che è inutile cercarla. Che siamo ad essere dei fissati e dei maniaci in buona sostanza. E bacchetta uomini e donne che tentano di scrivere in giro cose zozze & lussuriose. Deve essere una fuoriuscita di CL o dell'opus dei.
Buona domenica a tutti e buon mare!
;-)
Juanito

carlos ha detto...

S.: Bah

S. ha detto...

Scritta e' scritta bene, ma e' una storia assolutamente da fantasia maschile...
Tranne che per Estrella...che forse non e' mai passata per certe zone di alcune citta' dove di "sconosciuti" ne trova a mazzi...

carlos ha detto...

Juanito, non so chi sia sta Meg. Come la penso io mi pare abbastanza chiaro, e poi ognuno/a è libero di fare quello che gli va, fatta salva la libertà altrui. Poi a volte quelle che sembrano le più santarelline...

Anonimo ha detto...

ebbè Carlos, mi pare piuttosto ovvio che ciascuno è libero di dire ciò che vuole, ma se una certa Meg non meglio individuata (visto che è anonima e non tracciabile) viene nei blog trasgressivi a dirci siete tutti porcelloni, fissati con il kamasutra le doppie penetrazioni, ne capite poco di donne, uno automaticamente pensa:
ma questa è fuori.
Oppure fa la santerellina ma sotto sotto...li piazzi un bè.
Altrimenti non capisco cosa ci fa a bazzicare in certi siti.
Bel racconto in ogni caso, a me è piaciuto tanto e lo rileggerò anche se è un po' lungo. Sai quante signore insospettabili nella calda estate vorrebbero farsi un giretto fuori dal villaggio turistico...e poi ... ;-) Il sesso con lo sconosciuto è una brillante fantasia femminile. Speriamo che non arrivi Meg sennò è finita.:-)))
ciao 'a bello.
Juanito

carlos ha detto...

S.: "forse non e' mai passata per certe zone di alcune citta' dove di "sconosciuti" ne trova a mazzi".

Ci sono zone davvero zone così in alcune città a te note? Dove si possono cogliere "sconosciuti" a mazzi? Un po' come gli asparagi, ma solo in alcune (e non altre) città che conosci tu? Mah...

Estrella mi pare abbia espresso un suo giudizio estetico, ma ha anche detto che quella dello sconosciuto è una sua fantasia. E immagino di conseguenza sia una fantasia di "tipologia" femminile. Credo neppure troppo rara negli individui di genere femminile, anzi.

Poi probabilmente mancano determinati orpelli che tanto piacciono a certo erotismo stracotto o a certe signorine d'antàn: sguardi languidi e lunghe sinuose carezze, fiumi di parole in rima con amore, una tisi divorante, "mazzi" di fiori, lei che scappa da un matrimonio d'interesse e lui che è un pittore disingaggiato, e poi magari entra in scena un marito gelosissimo provvisto di baffoni e rivoltella, e mettiamoci anche almeno un complesso edipico nello Sconosciuto, ecc ecc.

Forse una fantasia raccontata da te, e dunque presumo femminile, non conterrebbe queste contenuti, ma altri ancora. E io sarai curioso di leggerla.

Il mio punto di vista su questo racconto è per forza di cose maschile, essendo io il narratore. Ed è dunque stata mia scelta essere realista, ambientandolo in un luogo che conosco (felicemente ispiratomi da un minimo particolare sullo sfondo di una foto su un altro blog) e non in "alcune città" che conosci tu. E facendolo interpretare a uno Sconosciuto per me plausibile, e non a uno qualsiasi estratto dal tuo "mazzo". :)

Grazie per il complimento sulla scrittura.

:)

carlos ha detto...

Juanito, la santarellina è una delle mie fantasia preferite. Fantasia del tutto maschile, s'intende. :)

S. ha detto...

Naturalmente ero ironica " sullo sconosciuto a mazzi" e ti spiego...avere delle fantasie erotiche e' normale e' lecito, chi non le ha...pero' esistono confini entro cui bisogn tenerli sopratutto per una donna, e non per una questione di moralità, lungi da me, ma ti opportunismo...in questo momento " tragico" per le donne in Italia, dove ogni tre giorni ne viene uccisa una...violentata brutalmente un' altra, perché dei loschi individui ritengono la donna solo un oggetto di proprietà nel primo caso, un oggetto usa e getta nel secondo, mi sembra inopportuno usare con tale leggerezza, questo mezzo, per buttare fuori una fantasia
che insieme a tante modalità di comunicazione fondate su stereotipi di donne sempre soggiogate o cmq desiderose di essere solo scopare da chicchessia...e questo e' l' unico messaggio pregnante sul ruolo della donna, vedi titolo sul Giornale all' indomani della vittoria Italia-Germania " culona" riferendosi allaMerkel...ecco personalmente ritengo che curare anche il modo di esprimersi in certi contesti, sia anche questo un modo di fare " resistenza" ed " educazione di genere" e dunque era un invito sicuramente polemico, a non banalizzare la propria sessualità fosse anche per apparire trasgressivo...mi aspetto reazioni forti :) tipo acida femminista moralista che non scopa e bla bla...voglio rassicurare scopo con grande soddisfazione ed anche con persone diverse...la libertà non e' manifesto da sbandierare dovunque, si vive...scusami per il tempo e per le inevitabili polemiche a cui non intendo rispondere oltre se la sig,ra dovesse ritenersi offesa...cmq apprezzo molto il tuo modo garbato di raccontarti :) ciao

S. ha detto...

p.s. alle signorine d'antan non piacciono gli orpelli, che invece nella realtà tanto piacciono ai maschi, che trucemente ammazzano la " Troia ' di turno...
Semmai adorano un erotismo raffinato e molto ricco di immaginazione...tant'è che il miglior blog erotico premiato per il 2011 era, e' di una donna...come un certo tipo di cinematografia erotica pluripremiata ,la regista e' una donna...
:)

carlos ha detto...

S., ma dici delle tali enormità! Vuoi proprio farmi passare per un blogger mannaro nonché fallocratico, nonché fiancheggiatore del REATO più vile. Ma da chi ti rifornisci? Roba mica tanto buona, mi sa... :))

Però mi divertono le enormità e tenterò ancora di confutare le parole che hai sottoscritto.

S.: "Naturalmente ero ironica " sullo sconosciuto a mazzi".

Naturalmente. E io che ti avevo preso sul serio. Ti facevo così esperta da menarne... vanto. :)

S.: "avere delle fantasie erotiche e' normale e' lecito, chi non le ha..."

E meno male, fin qui ci siamo anche.

S.: "Pero' esistono confini entro cui bisogn tenerli sopratutto per una donna".

Ah ecco, e c'è una commissione che deve decidere sull'argomento, o basti tu?

S.:"in questo momento " tragico" per le donne in Italia, dove ogni tre giorni ne viene uccisa una...violentata brutalmente un' altra, perché dei loschi individui".

Un momento... dove vuoi arrivare?

"Vedi titolo sul Giornale all' indomani della vittoria Italia-Germania " culona" riferendosi allaMerkel".

Scrivo solamente qui, e nel caso del pezzo di carta da te citato sarei su posizioni politiche leggermente opposte. Su certe bassezze di cui si nutre il nostro popolo (con poche distinzioni, pure qui da me, noto ora) non mi soffermo. E rafforza pure il mio pensiero, uno dei pochi imperativi del mio blog: se questa è la politica, merda contro fango, è meglio stia fuori da casa mia.

carlos ha detto...

S.: "ecco personalmente ritengo che curare anche il modo di esprimersi in certi contesti, sia anche questo un modo di fare " resistenza" ed " educazione di genere" e dunque era un invito sicuramente polemico, a non banalizzare la propria sessualità fosse anche per apparire trasgressivo...mi aspetto reazioni forti :)"

:)))
Reazione forte, ohi ohi, mi vedi proprio come un lupo mannaro, uhu uhu. Allora, siamo seri un attimo. Non ho fatto alcuna apologia di reato. E trattavasi oltretutto di fantasia. E, lo ripeto, di quella che è la più usuale tra le fantasia erotiche femminili, almeno per la mia esperienza di buon ascoltatore e lettore. Posso linkarti diversi blog al femminile, forse tu li definiresti persino parecchio "femministi", che trattano il tema, con ancora meno reticenze di me, e con maggiore, ma assai maggiore, dovizia di particolari di ambito sessuale. Linkerei, ma chi fa la spia non è figlio di Maria. :)

S.: "Tipo acida femminista moralista che non scopa e bla bla...voglio rassicurare scopo con grande soddisfazione ed anche con persone diverse...la libertà non e' manifesto da sbandierare dovunque, si vive."

Excusatio non petita accusatio manifesta. :)

"Scusami per il tempo e per le inevitabili polemiche a cui non intendo rispondere oltre se la sig,ra dovesse ritenersi offesa."

Sei una veggente? Se ne ho capito un po' di lei non credo abbia tutta questa voglia di polemizzare, e su che poi? Però lo saprà lei, io la ritengo piuttosto libera di fare un po' come crede. Tu no?

"Cmq apprezzo molto il tuo modo garbato di raccontarti :) ciao"

Grazie! Ma sei sicura che stai dicendo quello che hai appena detto, no, perché mi era sembrato... Cmq tvttb anche io :) Ciao

S.: "p.s. alle signorine d'antan non piacciono gli orpelli, che invece nella realtà tanto piacciono ai maschi, che trucemente ammazzano la " Troia ' di turno..."

Scusa, ma di chi stiamo parlando? Almeno, di chi ti fai interprete tu pare chiaro, ma il resto?

S.: "Semmai adorano un erotismo raffinato e molto ricco di immaginazione...tant'è che il miglior blog erotico premiato per il 2011 era, e' di una donna...come un certo tipo di cinematografia erotica pluripremiata ,la regista e' una donna..."

Embè? Buon per lei, ma non ambisco a riconoscimenti, non me ne può fregare di meno. Mi sento libero di esprimermi, e ti dirò che non mi pare di aver violato alcuna legge. La morale dici? Ognuno ha la propria. La mia è semplicemente quella di odiare chi violenta la libertà altrui, e di non apprezzare neppure chi vuole mettere becco sulla libertà altrui.
Questo è uno spazio libero non solo per te che commenti. :)

Quanto all'erotismo, "raffinato e ricco di immaginazione", ho già detto la mia più volte: mi esprimo come mi pare e mi piace, e curo soprattutto di piacere a me medesimo (mi càpita ancora ogni tanto), senza recare danno ad altrui, e fino a prova contraria...
Il mio poi non è erotismo: è pura pornografia di sorgente, sana e genuina. Certo erotismo (pseudofemminista, pseudoraffinato e immaginifico) mi pare invece una cosa piuttosto povera d'immaginazione, noiosissima, trita e ritrita.

Ciao. :)

Anonimo ha detto...

ma figuriamoci se non condanniamo il gesto più vile, ignobile e assurdo che si possa fare su una donna: la violenza. Lo vogliamo dire forte?
egregi personaggi CASUALMENTE maschi che fate del male ad una donna, dalla cosa meno grave come lo stalking fino all'omicidio efferato, siete dei vili bastardi.
Siete dei mostri ignobili e basta. NON-CI-RAPPRE-SEN-TA-TE.
Detto questo, ed era doveroso ribadirlo, assicurando che dispiegheremo ogni sforzo per fermare la violenza nel nostro piccolo, ma cosa c'entra tutto questo col post del povero mio Carlos che parlava di cose carucce...e di trasgressione...e di desideri inconfessabili.., di sole di mare e di sesso.
Mio parere personale certamente errato.
Juanito

S. ha detto...

scusa ma non hai capito nulla...
non era riferito assolutamente a te ed al tuo racconto...semplicemente mi riferivo esclusivamente al commento di Estrella ed alla sua reazione per quel poco che la conosco, so che è fumantina quanto me...e dunque siccome spesso ci siamo incontrate in altri blog ed a proposito di femminicidi si parlava di educazione di genere ed altro, e dunque ribadivo che spesso anche con il linguaggio si cade nell' errore di trasmettere tutt'altra cosa a taluni, che non sei tu!
scusa ma sarei schizofrenica se ti dicessi " che sei garbato" e poco dopo "un maschilista imperituro"...hai frainteso alla grande :) e sicuramente sono io infelice nell'esposizione...e cmq se ho fatto questa piccola polemica con Estrella è perchè so che essendo una donna intelligente avrà sicuramente capito che non era un attacco personale...ma un confrontarsi anche sul modo di esporsi.non volevo, ribadisco, fare la moralista, ne tanto meno la maestrina...il blog è tuo ci mancherebbe...il riferimento al giornale era solo per citare un esempio...non certo ti classificavo o etichettavo, neanche ti conosco...
penso di aver fatto bene a chiudere il mio blog...è un mio limite non riesco ad entrare per nulla in sintonia qui, se stai con quelli che cazzeggiano due palle, se commenti dall' intellettuale e la sua cerchia altre due, a fare a gara a chi ne sa di più di autori e bla bla, insomma bisogna sempre "attaccare il ciuco devo vuole il padrone" e così non è confronto o libertà di espressione...e solo compiacere il tenutario/a del blog e non so quanto sia utile tanto vale cliccare mi piace come si fa nel vuoto assoluto di FB...è stato un piacere, non credo di ripassare
buonagiornata

Anonimo ha detto...

E' vero sono un rompicoglioni.
Però un sassolino voglio levarmelo dalla scarpa. Questa storia dell'erotismo al femminile non mi convince. Intanto ci sono gran bei racconti di letteratura erotica scritti da uomini con gli occhi o i pensieri di una donna, e magari letti da una moltitudine di donne. Che non si pongono problemi se per caso un uomo è riuscito ad intrigarle e farle sognare anche con certe storie un tantinello sconce.
Di muro di Berlino ce n'è già stato uno nella storia, se poi qualcuno ne vuole erigere un altro nuovo di zecca tra femmine e maschi, se lo faccia da solo, io e tutte le mie meravigliose amiche daremo mazzate possenti per abbatterlo.
Convinte/i che il progresso della società lo si fa insieme, a fianco e non ammazzandosi di male parole, possibilmente prendendosi per mano.
Grazie Carlos per il tuo bel racconto, sono certo che piacerà
a molte donne intelligenti !
Juanito

Estrella_Marina ha detto...

Non tutti gli sconosciuti stuprano e ammazzano le donne, anzi, le statistiche ci dicono proprio il contrario e cioè che nella gran parte dei casi la violenza avviene per mano dell'uomo di casa, da qui lo slogan femminista: "l'assassino ha le chiavi di casa". Purtroppo certa stampa e i media tendono ad enfatizzare la nazionalità dei criminali soltanto quando non sono di pura razza italica, perché è più facile, rende meglio ed esenta da sensi di colpa pensare che il colpevole, il cattivo, sia il diverso da noi, ma ormai nemmeno più nei romanzi gialli l'assassino è sempre il maggiordomo. Comunque, a tutto avrei pensato fuorché che il desiderio di scopare con un uomo mai visto né conosciuto andasse contro i principi femministi. Anzi, io credevo proprio che fosse il contrario, che la libertà personale di una donna passasse anche per questo. Grazie carlos..:-))

Milk ha detto...

Io leggo il commento di Estrella e ci trovo questo, letteralmente, parola per parola: "Bello. Io poi, ho il debole per gli sconosciuti..:-)".
Che avrà detto di così censurabile in nove parole, da provocare una tale reazione da parte di S.?
Siccome anche a me, che sono maschio, piacciono (e molto) gli sconosciuti, e lo do via (nella realtà, non nelle fantasie) con una facilità che a volte sconcerta pure me, resto davvero basito a leggere certi commenti ai commenti. Forse l'affermazione che mi ha lasciato più interdetto è quella sulle fantasie che andrebbero contenute entro certi limiti. Ma scherziamo? In una fantasia posso fare qualsiasi cosa mi passi per la testa, anche uccidere, proprio perché nella fantasia non esistono i limiti che giustamente sussistono nella realtà. Mi sa che confondi un po' i piani.
E siccome qui la fantasia è "sesso tra una donna e un uomo che non si conoscono tra loro", non l'omicidio o la violenza carnale, piacerebbe sapere cosa diavolo ci trovi di deprecabile o di pericoloso per l'integrità di una donna in un commento del genere. Forse ti sfugge che per parlare di violenza sulle donne, la donna dovrebbe essere non consenziente.

Anonimo ha detto...

per quanto possa servire, quoto l'intelligenza (documentata) di Estrella Marina ;-)
Accontentiamo l'amica S. e facciamo tutti un bel passo indietro:
-niente più blog zozzoni
-basta con l'immagine stereotipata dei siti porno
-mutandoni al posto di slip striminziti e perizomi
- Belen ha da essere radiata dalla faccia dalla terra con la farfallina
- i giornalisti (?) del Giornale a zappare la terra
- basta linguaggio hard.
Automatico abbassamento dei crimini in famiglia e dei reati a scopo sessuale ?
Mah, non so, forse il tutto piacerebbe al regime degli Ajatollah.
Se volete vi presento una femminista iraniana esule, così vi spiega qualcosetta in merito.
La repressione passa proprio attraverso la negazione e la privazione dell'esistenza del sesso in tutto le sue forme.
Juanito

Estrella_Marina ha detto...

Avevo scritto un raccontino erotico su in incontro in libreria concluso in una camera d'albergo. Proprio perché penso, come ha ben scritto milk che se inibiamo anche la fantasia la vita sarebbe molto più triste di quel che già è con tutti i suoi problemi, ansie eccetera. Negarsi perfino l'idea di un'emozione per qualcosa che potrebbe non avvenire mai non ha nessun senso. Collegare un desiderio tutto sommato 'innocente' alle violenze, agli stupri, a quelli che erroneamente sono stati definiti femminicidii (il femminicidio è un'altra cosa, diversa rispetto agli omicidi) è stato un volo pindarico con triplo carpiato. Io le violenze le combatto ogni giorno qui e fuori di qui, quando si tratta di diritti negati sono sempre in prima fila, spesso mettendoci una faccia, il nome e il cognome, ecco perché sono assolutamente tranquilla e so che i miei pensieri sono tutt'altro che anormali, la vera anormalità è pensare, desiderare e non dirlo per questioni di pudore o di reputazioni da salvare, io però problemi in questo senso non ne ho e non ne ho mai avuti. Credo che siano poche le donne mentalmente libere come me. Libere e serene, soprattutto.

carlos ha detto...

S.: "scusa ma non hai capito nulla..."

Ho solo riportato le tue parole, come ora qua sopra. Le ho interpretato male, ho frainteso? Chi legge potrà farsi la sua opinione, come tu la tua, o io la mia.

S.: è un mio limite non riesco ad entrare per nulla in sintonia qui, se stai con quelli che cazzeggiano due palle, se commenti dall' intellettuale e la sua cerchia altre due, a fare a gara a chi ne sa di più di autori e bla bla, insomma bisogna sempre "attaccare il ciuco devo vuole il padrone" e così non è confronto o libertà di espressione...e solo compiacere il tenutario/a del blog e non so quanto sia utile tanto vale cliccare mi piace come si fa nel vuoto assoluto di FB...è stato un piacere, non credo di ripassare."

Visto che fraintendo, forniscimi tu allora l'esatta chiave di lettura del tuo pensiero, perché mi pare un po' confuso, a parer mio.

Non sarà che ad aver frainteso fin dall'inizio sia stata proprio tu? Capisco che ammetterlo costi, ma arrabattarsi per cercare di mostrare il contrario credo sia ben più "dispendioso".

Qua comunque, la tua opinione, per quanto opinabile, è come tutte le altre sempre benvenuta. E poi una polemichetta, come la definisci tu, non ce l'avevo mai avuta qui da me. E confrontare pareri diversi mi sembra cosa positiva, se c'è reciproco rispetto e correttezza.

Ripassa se vuoi.

carlos ha detto...

Juanito, questi sono tempi di grandi mutamenti nel rapporto tra i sessi e a volte non ci si raccapezza. Noiartri de P(at)onza siamo forse atavicamente più abituati, con le nostre donne spesso assai più "virili" degli uomini.

carlos ha detto...

Estrella, ciò che dici non fa una grinza. Essere mentalmente liberi, e magari anche fisicamente, è un gran pregio. Le barriere per me sono solo esteriori, e a volte conviene adeguarsi per vari motivi. Non ho fantasia proibite, non c'è una grande differenza tra quello che "sogno" e ciò che faccio o farei. Le mie fantasie, quelle non ancora colte nella realtà, non sono che desideri ancora inespressi. E sono forse i più eccitanti.

:)

carlos ha detto...

Milk, piano piano spero che le cose cambieranno e che ognuno possa fare ciò che vuole della propria intimità e della propria sessualità. Quando non si lede la libertà altrui credo che tutto debba essere permesso.

Estrella_Marina ha detto...

A volte si deve essere un po' meno liberi, o per niente fisicamente solo perché magari si tiene più a quel che si ha che a quello che si potrebbe avere, voglio dire, per me non esiste la fedeltà tout court però capisco anche che molte persone ci credano, che preferiscano vivere con nessun rimorso ma con molti rimpianti.

carlos ha detto...

Ognuno è libero, Estrella, di vivere la propria sessualità come meglio crede, se non danneggia gli altri. Libero di avere anche i propri tabù se lo crede, o le proprie "perversioni". Io non credo all'infedeltà, va in conseguenza se leviamo di mezzo la "fedeltà": semmai si è prima di tutto infedeli verso se stessi. Insomma, se uno vuol essere fedele lo sia, e infedele pure. L'importante, secondo me, è cercare di non far soffrire gli altri o se stessi, molto meglio godere e far godere.

Estrella_Marina ha detto...

Esatto: leggevo anni fa che esistono consultori dove si suggerisce il tradimento a coppie stanche, per provare a riconsolidare relazioni addormentate dalla routine, quando lo racconto non ci crede nessuno, eppure è così, a volte per capire quello che si ha bisogna volgere lo sguardo altrove, per riprendere la strada bisogna poterne sbagliare un'altra, io non mi fido di quelli che non inciampano mai, fosse anche e solo in un desiderio, in una fantasia. Siamo persone, non robot programmati per amare, desiderare e scopare con una persona sola e basta.

Estrella_Marina ha detto...

Di tutto questo, comunque, rimane la bellezza di quello che hai scritto, di quei corpi che si incontrano nel mare, di due persone che non fanno domande né cercano una spiegazione a quel che stanno facendo. Forse bisogna amare molto anche il mare per entrare nella giusta atmosfera, io ho fatto spesso sesso nell'acqua, e so benissimo cosa si prova.

Anonimo ha detto...

e visto che avete parlato di "tradimento", vi consiglio un giretto di surf nell'universo CUCKOLD.
Conoscete questa pratica ?
Nulla a che fare col "tradimento" e con le coppie in crisi...l'amante o terzo incomodo eretto a sistema con reciproca soddisfazione dei coniugi.
Qui in P(at)onza Island del fenomeno ce n'è ben poco, abbiamo donne fiere, durissime come le rocce rosse ;-) ma non è detto che un domani...come ha detto Carlos le abitudini cambiano. Ed è quanto di più rivoluzionario, strano e poco concepibile si possa immaginare.
Eh si.
Juanito