mercoledì 4 agosto 2010

Aspasia e Sakamoto

Torna dinanzi al mio pensier talora
Il tuo sembiante, Aspasia...



Qualcuno sa perché, così improvisamente, un clik si accende
e nella mia testa inizia a risuonare
Forbidden Colours
di David Sylvian e Ryuichi Sakamoto?

E' ovvio che subito il pensiero corre a te.

Poi la consapevolezza dell'assenza,
del tutto finito.
Un'altra storia, tempo fa.

Non so mai quanto digerita,
se poi mi pongo la domanda.
E una risposta bugiarda me la do.

Forbidden Colours mi esplode
in testa e deflagra nel cuore
perché tu mia cara Aspasia,
(faccio una riverenza al contino di Recanati,
ma il nome l'è bell'e azzeccato, va la),
tu donna ormai maritata e dabbene,
in quel preciso istante,
ovunque cazzo tu sia,
stai pensando proprio a me.

E forse stai anche pensando,
dama di ferro,
a quanto era dolce il naufragio
nell'isola deserta
nell'azzurro mare d'agosto.
Ma per te anche di luglio e persino d'inverno.





Una musica bellissima e malinconica
mi è entrata in testa.
Per qualche istante è riapparso il tuo sembiante,
con i tuoi occhi, la tua bocca, il tuo corpo.





Perfino i tuoi poveri mignoli dei piedi sacrificati.
Qualcuno deve pur pagare. Senza strazio.




Poi la musica va via e rimane l'assenza.
Continuo a vivere la mia vita balorda.
Tu la tua regolata, conveniente e conforme.

E magari neppure per un istante mi pensi
e la suggestione della corrispondenza musicale
d'amorosi e rancorosi sensi
è ubbìa.

Leopardi disteso sull'erba a guardare il cielo,
la terra e il mare, sorride.

Se è vero che sorride,

anche perché non è che fosse un allegrone.

Io non sorrido e sono ancora amaro.

E per volermi male mi riascolto
forbidden colours
su yutubbb.

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