martedì 19 aprile 2011

Post autoreferenziale - Vol. II


E arriva il momento di cavalcare il fulmine

(Louisiana, Litfiba, 1988)



Ah che divertimento scrivere post autoreferenziali! Ma autoreferenziali per davvero. Una vera goduria. Voi che avete tutto il mondo in tasca e non avete niente, non potete sapere. C'è chi si cura della propra ombra e chi no. Tutto qua. Il resto, come si suol dire, è fuffa.

F. U. F. F. A.

Fuffa.

Noo, che non è tutto qua. Il mondo è fatto di una moltitudine di colori, di miriadi di screziature. Chi vede o divide il mondo in bianco e nero risulta un po' attempato, datato, limitato. Chi si occupa di redigere delle situation comedy a tema prefissato risulta alfine noioso. E non parlo di me. Io mi ci diverto nelle situazioni limerickamente scabrose, al limite del pornografico che piace a me, adoro le cose belle e inutili. Però devono essere credibili. Non dico vere, dico credibili. Non dico vere, dico sincere. Se no si sgretola tutto l'ambaradan pazientemente intessuto a mano nei secoli dei secoli.

Io, per me, come dice il Poeta, amo le strade che riescono agli erbosi fossi dove in pozzanghere mezzo seccate agguantano i ragazzi qualche spuruta anguilla... Preferisco insomma il profumo dei limoni ai bloggers laureati. E in definitiva mi rispecchio nel monaco tibetano che alla fine, quando la ritiene compiuta, perfetta, distrugge l'opera sua con gesto che è, quello sì, eterno. Resuscitare le carabattole e i residui di certo ottocento è opera da zombi in confusione. Thomas Mann già insegnava. Un secolo fa. Ma posso pure capire che in certe lande, per storiche ragioni, ci sia ancora fame di piccola borghesia e vecchi merletti.

Poi il monaco è solo un riflesso, perché non riesco a elevarmi a tanto, sono umano e con la u minuscola. Mi fermo, spesso, annichilito dall'infinita vanità del Tutto. Ma il mio cuore non si posa mai e pure sta volta non virgoletta un bel fico secco.

Fai male Fabrax a prendere per i fondelli la vecchia spada, che, tra l'altro, è piuttosto permalosa. E' tratto nazionale questo più che statuario, assieme alla diffidenza. Ne abbiamo ben donde. Ma questi sono particolari, screziature autoreferenziali. Io, in partenza, ci credo alle persone. Tenendomi però in saccoccia la virtù del dubbio, un dubbio grande così. Guardo un copione e se mi va ci sto, se no, no. Tutto qua. Non bisogna mica prendersela se poi il ruolo è mio e lo gestisco io.

Già una volta m'è capitato sulla metropolitana di avere una eiaculazione precoce con copiosa quanto molesta deiezione (o si scriverà con la j, come Tokaj, dai non conoscete il vinello sloveno?). Ci sono rimasto come un Idiota lì per lì. Però tutto sommato non fa niente.

Perché alla fine ero lì tutto solo.

Torneranno tutti se cadrà la testa del cavaliere ribelle? Chissà, staremo a vedere, io ci sarò fin quando non cadrà, penso. Se non è poi tutta tutta una burla. Punto di merito rimane la quasi assenza di cagnolini con la bavetta alla bocca come quell'altra volta. Ma staremo a vedere. Adoro le differenze quando ci sono.

Post autoreferenziale si diceva, perché arrampicarmi sugli specchi è uno dei miei sport prediletti. Forse perché totalmente inutile. A parte che proprio non si riesce. Ma alla fine a che pro? Lo specchio è puro consolatorio riflesso. Della realtà? Be'... direi che lo specchio molte cose non le contempla.

Ma perché stare ancora qui a parlare di specchi e specchietti, quando il mondo è fuori dalla mia finestra: la legna ho finito di sistemarla, stanno per arrivare le mie principesse e pure le due bieche comari, ho da fare un altro bel po' di cosette mie, ma purtroppo...

Ecco, solo a menzionarle, mi viene l'ansia mia. So' 'na spada ansiosa, che ce volemo fa'? Perciò corro fuori a comprare il veleno, ché son rimasto a secco. Ma prima devo dare da mangiare a quel disgraziato del cane. Una pedata gli dovrei elargire, invece, a quel trovatello. E' strano sa'... eppure gli voglio bene e poi dipende da me ora.

Mentre andavo a prendere le sigarette con la mia brava tessera sanitaria e gli occhiali da sole (perché c'è il sole qua e perchè... fatti troppo autoreferenziali a De', tu sai) pensavo. Mi capita sempre di pensare, sarò fatto strano, sarò un fenomeno geografico, vallo a capire perché. Mica è una vanteria dire che uno pensa. O no? Si può fare, mica ce lo devo dire gli altri come dobbiamo pensare noi. Ma noi chi? Plurale majestatis. Sarà mica una vanteria che mi sono dato una serie di titoli nobiliari, una follia... (De', uno, pure incompleto dell'intestazione ce lo sai).

Mi piace la follia, ci gioco fin che mi va. C'è di buono che la mia non mi annoia mai. Così ieri notte ho cenato con un'insalatina verde e due uova fritte. Sono un abile cuoco, per nulla allusivo, ma concreto e reale. O ci si inganna altrimenti. O Villon, quanti bei libri ha la biblioteca di Babele. Mille colori, miriadi di screziature. Non amo gli spazi angusti, i comandi e la proterva ubris. Amo le bellezze dolorose, questo sì, mi rimane. Retaggi puramente letterari? C'è chi ci gioca con queste cose, io no.

Per il resto non mi sono masturbato neppure ieri sera, che vergogna! O in un certo senso forse sì. Forse sì. Tutto questo per Lei. Perché l'ho sfanculeggiata. Mbe'... se lo meritava ampiamente, devo dire. Però mi rendo conto a volte di essere troppo duro con Lei, a volte troppo morbido. Ciò che stona sono i cambiamenti repentini (ahi le femmine!), la collera per un ritardo giustificato, o quasi. Senza valutare il contesto. Però un po' di ragione ce l'aveva, sto sempre col culo appassito su sto cazzo di sedia davanti al pc. Fuori è una giornata da battersi il petto con i pugni, le mie principesse arrivano... E io ancora qua. Pirlùn dico alla mia ombra.

Il fatto è che solo il giorno prima diceva di volerlo in culo, poi però ha sentito male, quindi la bella inculata da tanto tempo sospirata, l'abbiamo interrotta a metà. Se ne riparlerà, addavenì contro natura volume quarto. Quinci, dopo una bella abluzione molto localizzata geograficamente, ho ripreso pieno possesso della sua figa boscosa e superdesiderata. Tutti la vogliono, la desiderano e io mi beo della mia peccaminosa gelosia. Infatti la Troia fa lo stesso effetto che faccio io, in maniera speculare. Per diversi motivi anche, ma belli siam belli. (C'amm'a fa'? M'agg'a vergogna' pe' sta cosa?).

Non mi sono fatto prendere dalla pigrizia dell'uomo di fumo (der sandmann è un'altra cosa ancora) e l'ho sollevata, lei distesa, all'altezza del mio bacino, così da penetrarla a fondo. Ah, sapeste... quella è la sua posizione preferita in assoluto, quella piccola posizione da kamasutra domestico, mediata solo dalla nostra potenza animale.

Artigliandola per il culo l'ho portata in posizione perpendicolare alla spada sguainata e insaziata. Poi lì sta il bello. Bisogna pompare finché ce n'è, a ritmo demoniaco. Lei sembra una demonia in estasi, con gli occhi bianchi. Non devo guardarla, devo distogliere gli occhi, altrimenti mi perderei. Perché bisogna rincorrere il Tempo, l'attimo che si fugge tuttavia, e resistere, resistere, resistere.

Fin che si può. Fin che ne hai.

Poi è bello liberarsi in una rosa di piacere sul suo candido e piatto ventre. Lei mi chiede se non avrei voluto venirle invece in culo. Ma pensa queste donne emancipate e liberate. Comunque non le ho risposto, mi pare di ricordare. Avrà capito dalla mia espressione di porco soddisfatto che andava più che bene anche così. Poi sono crollato nel sonno.

Ieri notte è stata un'altra cosa. Come detto abbiamo litigato e io l'ho piantata in asso. Avevo ragione, ma non la sto dicendo tutta (anche se qualcuno di voi saprà), quindi resto un gaglioffo e un cialtrone. Per me, che non disprezzo e anzi amo comunque la mia seconda nazionalità, a volte sono titoli di merito. Non sempre si intende. Magari per salvare la vita del povero martire della pace, sarebbe servita forse un po' di sana gagliofferia da parte di chi poteva. Invece niente. Se non l'infame, abbietta fuffa del Giornale.

Povero italico ragazzo dimenticato. Di Lecco, Lombardia. Onore.

Questo per dire ancora che me ne sto qua imperterrito mentre fuori è una gloria di giornata e le mie princifessine... Mannaggia al Vizio! Ma cosa c'è che non funziona in questa (vana)gloriosa e vecchia spada? In questa testa bacata. Con tutte le cose che dovrei fare. Basta, vado. Fotine alla prossima, quando la spada se la canterà ancora.

D'altronde Lei per un po' non ci sarà.

Insomma ora vado.

Ah, dimenticavo di dire, a scanso di equivoci, che la mia Lei non è un istituto. Ma certi critici sono forse da me depistati. Per dirla con il Poeta. Per chi invece non è avvertito e per chi si bea solo delle immagini o fotine porno che dir si voglia, si sappia che Lei è la mia fidanzata. La mia puttana, insomma. Parole sue. Ognuno si assuma le proprie responsabilità.


:) ------------------ > faccina allegra, divertita e sempre sincera, a Voi...


16 commenti:

Anonimo ha detto...

Dunque, io credevo che il Tokaj fosse un vino veneto o friulano. Per il resto son stata un po' rapita da questa tua dimensione onirica. Spero che lei torni, se vuoi che torni.

Anonimo ha detto...

bella posizione da kamasutra...mi hai fatto venir voglia di essere presa così...in questo preciso momento....e bello ancor di più questo fatto che tu non la voglia guardare in viso...dà un'idea chiarissima di quanto lei goda....
Ti bacio.....uhmmmm....

carlos ha detto...

Torna, Seta, torna. Spero stia un po' buonina che non voglio passarmi la Pasqua con una musona inferocita. Lo sgarro gliel'ho fatto. Speriam bene...

Onirica eh... :)

carlos ha detto...

E bello che tu me lo dica... uhmmmm. Lei gode molto così e se io la guardassi troppo in quei momenti farei fatica a resistere. Non so se m'intendi. Perchè devo tenere un ritmo continuo e incalzante, con lei di fronte che sembra l'Esorcista. L'è dura... Ma quanto gode, così è uno spettacolo, una forza, in quei momenti vorrei trasformarmi in un martello pneumatico, o in uno di quegli attori porno che sembrano caricati a duracell. Ma siccome c'è sentimento e passione, e siccome l'ambaradan andava avanti da un bel po', come al solito a un certo punto non ho resistito. E le ho inondato il ventre godendo come un cinghiale di foresta.

Chissà perché m'è venuta sta cosa del cinghiale. Però rende.

Baci, a profusione.

pisolo973 ha detto...

Bel post, scritto di getto..
l' ho letto con piacere.
Spero che torni...anzi tornerà sicuramente!!

carlos ha detto...

Raga', comincio a toccarmi gli zebedei se continuate così: torna, non torna... Mica è una Margherita. Naaaa, torna certo, come 'na jena, ma torna. Brrrrr

PsycoBlood ha detto...

..emh..da buona friulana..ti dico che il tokaj..o meglio dire TOCAI è il nome che ci hanno fregato liberamente gli ungheresi del nostro buon vino.
e..noi che ce la siam presi nel chiulo..abbiam dovuto cambiargli il nome in FRIULANO.
ù.ù


ps: la tipa torna..altrochè se torna!!

Anonimo ha detto...

non c'è cosa che mi piaccia di più che essere sbattuta per benino..proprio come fai tu con la tua donna....
ahaahhaah....bello cinghialone mio....ahahah....di foresta poi eh? mica un cinghiale rammollito da allevamento....
un bacione...
ps: certo che torna....
ps2: ma tu abiti a Lecco?

pisolo973 ha detto...

Csrlos, ti piace il mio nuovo Avatar?
Ci tengo al tuo giudizio..
Se ti fa schifo dimmelo pure...e se ci riesci...dimmi da dove l' ho preso (cos'è)!!
saluti

D. ha detto...

Torna sta casa aspetta a teeeeeeeeeeeee!!!! ^________^

Bisous...

Desire

carlos ha detto...

Ragazziiii, ma dico, siamo pazzzi? E' fuori per qualche giorno per lavoro, ma come sempre tornerà. E quando tornerà mi sbranerà. Poi faremo pace e la sbranerò io. E ora posso staccare la mano dagli zebe? Por favor...

carlos ha detto...

Ah Psyco, che ti frega, è un vinellino. A me poi il bianco non è che faccia impazzire. Preferisco i vini forti di color rubino o neri come la commare secca. Mi fanno sangue. :)

carlos ha detto...

No, Kam, non abito a Lecco, anche se il nome mi ispira assai...
Miiii, stasera sono un porco infinito e non so come andrà a finire...

Baciiiii

carlos ha detto...

Piso pisello, non so dove tu l'abbia preso, però so benissimo cos'è. Ne dubitavi forse? Cibo per dei e sciamani. Ma ti si attaglia, non sei tu gnomo e lui fungo delle fiabe per piccini?
Il fungo poi allude e tu lo sai bene, devi stare a un buon palmo da chi dico io, nano incontinente.

Pat pat sulla capoccetta (sarebbe come a dire ciao Pisolo).

carlos ha detto...

Desire, bijou, bentornata!!

Pure tu ti ci metti ora con sto torna non torna?
Oh, mi sta' a veni' l'ansia, o maronnamia, poveri zebedei...

Besitos

pisolo973 ha detto...

eheheh è la copertina di un' album, rigorosamente in vinile, degli Squallor (non se se li conosci, appartengono al mio passato).
L' album si intitola "Cappelle"...
ho detto tutto.